Marzo 18 2020

Giorno 9 – Non si torna indietro

Oggi è stata una giornata buona, cominciata con un brunch in tarda mattinata e proseguita con pulizie radicali della casa, che a quanto pare sono lo sport nazionale in questa clausura, e non volevamo tirarci indietro. Abbiamo anche messo le sedie e i tavolini in giardino, per stare fuori a fare aperitivi o colazioni all’aperto. Che lusso.

Ma torniamo all’argomento cardine di questo blog, quei minchia di rumori nel bagno del piano terra. Oggi ho richiamato l’idraulico, ma non può venire. Ho chiesto a un amico che fa l’imbianchino (ciao Mauro) quanto può costare rifare un muro e rimetterci le mattonelle (che abbiamo peraltro di scorta). Visto che l’importo della riparazione non è una cosa drammatica e visto soprattutto che per almeno un altro mese dovremmo convivere con questi rumori, io e Giacomo ci siamo seduti a un tavolo. Dopo un summit a base di Baileys e Amaro Montenegro (e qui vi lascio tirare a indovinare chi beve l’uno e chi beve l’altro), io e l’altro adulto di casa abbiamo deciso di prendere in mano la situazione e giocare d’anticipo, anziché restare a guardare le evoluzioni.

Ma facciamo un passo indietro. Anni fa, e precisamente nell’agosto 2014, abbiamo girato un video bastato su un videogioco, Rainbow Six : Real Life. In quell’ottima occasione, avevamo acquistato un oggetto di scena, il martello di Sledge, uno dei personaggi. Ora, questo martello non era un normale martello, ma era il martello di un incursore paramilitare. 

Qui sotto potete vedere il personaggio del videogioco e, di seguito, il nostro attore, abbigliato e accessoriato di conseguenza.

Sottolineo la parte degli accessori, perché quello che ha in mano l’attore è il martello di Sledge: una mazzetta da 20 chili in grado di sfondare porte, muri, cartongessi, piastrelle… Forse anche foratini di cemento. 

Insomma, abbiamo recuperato il martello di Sledge dal nostro ufficio e lo abbiamo portato a casa. Giacomo non era ancora totalmente convinto del piano, ma io mi sono detta: possiamo rischiare che la situazione peggiori? L’attacco è sempre  la miglior difesa.

Quindi, dopo cena, con Leo piazzato davanti ai cartoni animati, abbiamo cominciato a… sfondare il muro con il martello di Sledge. Sì, non c’è un modo più elegante per dirlo. Abbiamo cominciato a tirare mazzate nel punto del muro del bagno da cui sentiamo provenire i rumori e i tonfi più forti, decisi a scoprire cosa ci sia dietro.

Ora, siamo tutti abituati al fatto che nei film dai due colpi a un muro, poi c’è un taglio in montaggio, la camera è dall’altra parte del muro nel nero assoluto, e con altri due colpi ben assestati vediamo i mattoni che cadono e lasciano trapassare la luce. Ecco, nella realtà non funziona così proprio per niente. Sei lì che tiri mazzate e dopo cinque minuti di colpi hai scalfito mezza mattonella. Quindi, per un paio d’ore ci siamo alternati a tirare mazzate sperando che gli unici vicini che abbiamo, due case più in là, non ci sentano e non ritengano opportuno chiamare le forze dell’ordine. Alle ore 23.30, dopo una serie di improperi e un non indifferente bagno di sudore, la situazione del muro era la seguente: 

Abbiamo spaccato le mattonelle rosa, siamo arrivati a quei mattoni grigi di cemento quasi subito, e scavando abbiamo notato una specie di anfratto dietro. Non era proprio un anfratto largo, era come se ci fosse tanta terra smossa che, infatti, cominciava a franare nel bagno. Abbiamo messo un cartone, spingendolo e fissandolo all’interno alla bell’e meglio. Ora finisco il post e poi andiamo a dormire. Domani ci occuperemo di capire se quella terra smossa è causata da acqua che sversa, da animali selvatici infilati lì dietro, dal vicino intrappolato che cerca di venirci a trovare, o cosa. Oh, almeno abbiamo qualcosa con cui tenerci impegnati in questi giorni, no?

Ovviamente, manco a dirlo, dal momento della prima mazzata, i rumori sono cessati completamente. Ma non si torna indietro.

 

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