Mappa letteraria di New York

Una delle cose che mi piace di più, quando visito una citta è andare dove sono andati i protagonisti dei miei libri, camminare negli stessi luoghi, osservare con i miei occhi le stesse cose che lo scrittore mi ha fatto vedere nella mente. E’ come un sogno che si realizza. Si vive una realtà  alternativa, si sperimentano storie ed emozioni di persone inesistenti, e poi ci si accorge che quei luoghi, che quelle cornici sono reali, esistono davvero, e allora tutto viene rievocato, tutto sembra più chiaro, più reale, più “addosso”.
La prima volta a New York mi sono commossa al laghetto di Central Park e ho pianto dall’emozione davanti agli eschimesi del Museum of Natural History, ripensando al giovane Holden e a quanto ho amato quel libro. Per un momento non sono più stata me stessa, ma sono stata Holden Caulfield, ho “sentito” come lui, mi sono impossessata dei suoi ricordi, della sua infanzia, e il suo disagio è stato il mio. Quando tornerò a New York, mi farò una full immersion in luoghi dei romanzi di Paul Auster e rivivrò il conflitto con il padre e il dolore di perdere se stessi e ritrovarsi (oppure no).
Il fatto è che non è una città  qualunque. E’ speciale. Convoglia ricordi e crea strie dal nulla.
Intanto, però, per attutire un po’ la malinconia, mi perderò “in altri libri”, con questa Mappa Letteraria di Manhattan

Referendum – Repetita Iuvant

Visto che appena scoperto che anche questa cima d’uomo ha detto che non va a votare, mi sento in dovere di ribadirlo…

Il 12 e 13 giugno io voto 4 sì

Questo discorso del “Votare No aiuta l’abrogazione” mi fa sorgere seri dubbi.

1- Quest’uomo ha capito come funziona la politica? O forse pensa che basti parlare in romanesco e comparire su mega-poster giganti nella Stazione Centrale di Milano, come il suo amico/nemico Silvio?
2- Forse intende dire “Votare No aiuta l’abrogazione. La MIA abrogazione”. Si può proporre un referendum per abrogare qualcuno? Io spero di sì. Tanti ne avrebbero bisogno.

Parlare della ridicola opposizione della Sinistra italiana in questi anni è come sparare sulla Croce Rossa. Ma d’altra parte è così: se uno osa dire qualcosa di sensato, lo mandano a Gallipoli al confino…

[Nota Bene: Gentile lettore straniero, gentile amico che capiti qui una volta ogni tanto… Il fatto che inveisca contro la Sinistra non significa che io sia di Destra. Il cielo me ne scampi. Significa solo che questa situazione mi fa ridere e mi ricorda molto quella puntata dei Simpson in cui i due alieni verdi e bavosi coi tentacoli si impossessavano dei corpi dei due candidati americani alla presidenza: tra qualunque male si scelga, la situazione resta sempre la stessa. Ci ritroviamo costantemente nelle mani di gente amorale, ignava, senzapalle che reggono le nostre sorti preoccupandosi di come appaiono in tv e di cosa potrebbe pensare l’italiota medio di loro. E così ci troviamo impantanati in questo bellissimo paese di pizza-mandolino. Fine del Nota Bene]

Non ho voglia di vacanze

So che mi pentirò di averlo scritto, ma quest’anno non ho voglia di vacanze.
O meglio.
Non ho voglia delle classiche vacanze da italiota, mare-sole-amore.
Ho voglia di fine settimana casuali in posti sempre diversi. Stare fuori una sera o due, senza l’estenuante obiettivo dell’abbronzatura e del divertimento. Non so perché. Forse perché abbronzarmi non mi piace per niente?
Insomma, penso che opterò per qualche fine settimana in città  che non conosco. O in campeggi sperduti in loci sconosciuti e solitari.
Mi piacerebbe andarci con qualcuno. Ma in questo periodo non sono molto “aggregante” (leggi: non mi caga nessuno). O mi attacco a mo’ di cozza all’Ali, oppure non è che giri molto.
Vedremo.
Intanto ci sono due mostre “in locale” che posso vedere tranquillamente:
1- Il Periplo Immaginario di Hugo Pratt, uno dei viaggi che mi va di fare, tra gli acquarelli del personaggio più figo dentro della storia dei fumetti
2- La Mostra su Star Wars (ebbene sì, non ho ancora visto il film, ma voglio vederlo con Natan e ci rivediamo solo giovedì prossimo). Ma ce l’abbiamo *la dipendenza*?

Ecco, mi va di viaggiare con la mente. Non ho voglia di nudisti muscoluti unti d’olio e di bambini pestiferi che mi saltano sulla pancia distratti.

Referendum sulla Fecondazione Assistita

Non ne parlano tanto. Perché siamo un paese di moralisti un po’ così. Certe questioni non si affrontano. C’è chi dice “Astenersi è d’obbligo”. Ma io non la penso proprio così. Se vogliamo evitare questo schiavismo a una morale “cristiana” indotta, dobbiamo scegliere di svincolare la scienza dalla religione.
Qui non si tratta di diventare novelli dottor Frankenstein. Si tratta di dare la possibilità  di scegliere. Chi non vorrà , non lo farà . Ma perché deve essere inibito a tutti un diritto fondamentale, quello di fare le proprie scelte e di avere un terreno fertile per farlo?

Maggiori informazioni sul dettaglio dell’abrogazione
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E speriamo…
Se no ci auto-condanneremo alla morte della ricerca e a essere, inevitabilmente, il paese di pizza-mandolino-vacanze.