
Sottotitolo: who needs a social life?
Ecco dov’ero finita. Ad Azeroth.
Ebbene sì, dopo mesi in cui ho cercato di ignorare il fenomeno, sono finalmente passata al “Mondo Vero”, quello dove le regole sono uguali per tutti, dove ci sono chilometri e chilometri di lande, terre e città da esplorare. Dove sono una bellissima Maga di nome BlueAradia e tutti sono gentili, ci si aiuta a vicenda, ogni tanto mi fanno anche un incanto di protezione senza che io chieda nulla.
Insomma, è un posto fantastico. Soprattutto, quando muori, poi rinasci. Sempre. Basta ricongiungersi al proprio corpo. O al limite si chiede a quella gnocca dello Healing Spirit di resuscitare.
Questa sono io, con il mio bellissimo gatto Silver Tabby (è innocuo, ma una volta dopo aver sconfitto frotte di nemici, gli ho intimato “Bravo gatto, mangia il cadavere”) e la mia Christmas Reindeer. Ne vado fiera, devo dire, dei miei due famigli. Silver Tabby mi segue sempre, è un gatto d’acciaio e, tra l’altro, assomiglia di brutto a Pico.
La Christmas Reindeer è un po’ più fragile, spesso la lascio a casa, ma è d-e-l-i-z-i-o-s-a!
La maggior parte del tempo la passo seguendo l’addestramento da Mago. Apprendo sempre Spell nuovi, mi sto specializzando nelle magie arcane ed è bellissimo padroneggiare gli elementi, dal fuoco al ghiaccio. Una delle cose che mi piace di più dell’essere Mago è la possibilità di creare dei portali per viaggiare da una città all’altra. Così, in un secondo, mi ritrovo da Ironforge a Stormwind e, quando finalmente sarò livello 30, potrò anche arrivare alla lontana Darnassus, capitale degli Elfi della Notte.
Viaggiare è bellissimo. Si può correre e osservare il paesaggio, ma ancora più spettacolare è attraversare le terre dell’Alleanza e dell’Orda con il Grifo. Si passa davvero al di sopra delle valli e degli stagni, delle terre fertili e di quelle sventrate dal fuoco, del bene e del male.
A volte ho paura, come quella volta che mi sono ritrovata inconsapevole a passeggiare per le Arathi Highlands e, sovrappensiero, mi sono addentrata a Stormgarde Keep, rischiando di essere uccisa da esseri abominevoli, nascosti nell’ombra dei muri e delle rovine della Rocca.
Altre volte, invece, mi sono sentita un Dio, e dopo la vittoria ho banchettato con arroganza accanto ai corpi dei nemici uccisi
Ma, come al solito, il bello è condividere. E allora una notte in cui non riuscivo a dormire, il mio simpatico amico Krelian, un Nano Cacciatore che ride sempre sguaiato e spara a tutto ciò che si muove, esploratore di montagne e amante del pericolo, mi ha portato sulle vette innevate intorno a Dun Morogh e mi ha condotto per una lunga passeggiata in cui abbiamo osservato tutto il mondo dall’alto.
Abbiamo corso lungo distese innevate, su cui nessuno aveva mai messo piede, ci siamo fermati a osservare tutto dal picco più alto, abbiamo contemplato, per la prima volta, le montagne da loro pari, alla loro altezza, emozionati e senza parole davanti alla Searing Gorge, abbiamo avuto freddo, sì, freddo e, infine, siamo morti, insieme, caduti da un picco troppo alto per i nostri corpi, ma non abbastanza scosceso da bloccare la nostra curiosità .
Ieri, invece, ho passeggiato da sola, pensierosa, su quanto sia difficile “sentire” in modo sincero in un mondo finto, che ci circonda sempre, che conosciamo da sempre e in cui, però, non ci siamo mai sentiti a nostro agio, e quanto sia meraviglioso e inaspettato “sentire”, e tanto, in un mondo nuovo, che si può visitare a sprazzi, quasi come un sogno. Nuovo e più reale del reale, a volte. Concreto, quasi tangibile, che arriva a popolare le nostre notti e i nostri giorni, che arriva ad essere i nostri giorni e le nostre notti.
Domani, invece, parto. E vado dall’altra parte del mondo. E’ emozionante avere così tanto da scoprire. E’ emozionante sentirsi liberi di poterlo fare.