Elderly Woman Behind The Counter in a Small Town (Pearl Jam)

I seem to recognize your face
Haunting, familiar, yet I can’t seem to place it
Cannot find the candle of thought to light your name
Lifetimes are catching up with me
All these changes taking place,
I wish I’d seen the place
But no one’s ever taken me
Hearts and thoughts they fade, fade away…

I swear I recognize your breath
Memories like fingerprints are slowly raising
Me you wouldn’t recall, for
I’m not my former
It’s hard when you’re stuck upon the shelf
I changed by not changing at all, small town predicts my fate
Perhaps that’s what no one wants to see
I just want to scream…hello…
My God it’s been so long, never dreamed you’d return
But now here you are, and here I am
Hearts and thoughts they fade…away…

Hearts and thoughts they fade, fade away…
Hearts and thoughts they fade…away…
Hearts and thoughts they fade, fade away…
Hearts and thoughts they fade…

Ci siamo quasi

I’m back.

Forse.

Ancora non è definitivo eh.

Ed è andata persa un po’ di roba che il mio “Friendly Neighbourhood Webmaster” (gentile webmaster di quartiere, leggi Natan) sta cercando di recuperare.

Banalità : a volte non ci accorgiamo dell’importanza delle cose fino a quando non arriviamo quasi a perderle…

Molleindustra e Persuasive Games

Se vi volete fare due risate giocando a qualche amabile giochino in flash (o anche no) e nel frattempo sensibilizzarvi sulle delizie del nostro sistema socio-economico, fate un salto sui siti della Molleindustria e di Persuasive Games.
La parola d’ordine è “activism” (o, come lo chiama Tatiana Bazzichelli, “hactivism”).
Sperimentate l’alienazione lavorativa con Disaffected, la parodia della schiavizzazione dei dipendenti di un Kinko FedEx store, imparate a parlare come il Papa con “Papaparolibero” (Molleindustria) e convincete stuoli di fedeli a seguervi ciecamente nei vostri insulsi dogmi, contrastate l’ignoranza italiana portando avanti comunque la sperimentazione sulle cellule staminali con “Embrioni in Fuga” (Molleindustria), tuffatevi nel “Simulatore di Orgasmi” e date il vostro meglio (almeno qui) (Molleindustria) o vivete una giornata nell’alienazione dell’operaio della catena di montaggio, il tanto tenero quanto sfigato “Tamatipico”.

Per chi pensa che i videogiochi sono solo “roba da ragazzini”…
Cioè, in effetti lo sono.
Ma non c’è prova concreta che gli adulti siano meno idioti dei ragazzini.
Quindi giocate.

World of Warcraft is a feeling…

Azeroth campagna notturna
Sottotitolo: who needs a social life?

Ecco dov’ero finita. Ad Azeroth.
Ebbene sì, dopo mesi in cui ho cercato di ignorare il fenomeno, sono finalmente passata al “Mondo Vero”, quello dove le regole sono uguali per tutti, dove ci sono chilometri e chilometri di lande, terre e città  da esplorare. Dove sono una bellissima Maga di nome BlueAradia e tutti sono gentili, ci si aiuta a vicenda, ogni tanto mi fanno anche un incanto di protezione senza che io chieda nulla.

Insomma, è un posto fantastico. Soprattutto, quando muori, poi rinasci. Sempre. Basta ricongiungersi al proprio corpo. O al limite si chiede a quella gnocca dello Healing Spirit di resuscitare.

Questa sono io, con il mio bellissimo gatto Silver Tabby (è innocuo, ma una volta dopo aver sconfitto frotte di nemici, gli ho intimato “Bravo gatto, mangia il cadavere”) e la mia Christmas Reindeer. Ne vado fiera, devo dire, dei miei due famigli. Silver Tabby mi segue sempre, è un gatto d’acciaio e, tra l’altro, assomiglia di brutto a Pico.
La Christmas Reindeer è un po’ più fragile, spesso la lascio a casa, ma è d-e-l-i-z-i-o-s-a!

La maggior parte del tempo la passo seguendo l’addestramento da Mago. Apprendo sempre Spell nuovi, mi sto specializzando nelle magie arcane ed è bellissimo padroneggiare gli elementi, dal fuoco al ghiaccio. Una delle cose che mi piace di più dell’essere Mago è la possibilità  di creare dei portali per viaggiare da una città  all’altra. Così, in un secondo, mi ritrovo da Ironforge a Stormwind e, quando finalmente sarò livello 30, potrò anche arrivare alla lontana Darnassus, capitale degli Elfi della Notte.

Viaggiare è bellissimo. Si può correre e osservare il paesaggio, ma ancora più spettacolare è attraversare le terre dell’Alleanza e dell’Orda con il Grifo. Si passa davvero al di sopra delle valli e degli stagni, delle terre fertili e di quelle sventrate dal fuoco, del bene e del male.

A volte ho paura, come quella volta che mi sono ritrovata inconsapevole a passeggiare per le Arathi Highlands e, sovrappensiero, mi sono addentrata a Stormgarde Keep, rischiando di essere uccisa da esseri abominevoli, nascosti nell’ombra dei muri e delle rovine della Rocca.
Altre volte, invece, mi sono sentita un Dio, e dopo la vittoria ho banchettato con arroganza accanto ai corpi dei nemici uccisi

Ma, come al solito, il bello è condividere. E allora una notte in cui non riuscivo a dormire, il mio simpatico amico Krelian, un Nano Cacciatore che ride sempre sguaiato e spara a tutto ciò che si muove, esploratore di montagne e amante del pericolo, mi ha portato sulle vette innevate intorno a Dun Morogh e mi ha condotto per una lunga passeggiata in cui abbiamo osservato tutto il mondo dall’alto.
Abbiamo corso lungo distese innevate, su cui nessuno aveva mai messo piede, ci siamo fermati a osservare tutto dal picco più alto, abbiamo contemplato, per la prima volta, le montagne da loro pari, alla loro altezza, emozionati e senza parole davanti alla Searing Gorge, abbiamo avuto freddo, sì, freddo e, infine, siamo morti, insieme, caduti da un picco troppo alto per i nostri corpi, ma non abbastanza scosceso da bloccare la nostra curiosità .

Ieri, invece, ho passeggiato da sola, pensierosa, su quanto sia difficile “sentire” in modo sincero in un mondo finto, che ci circonda sempre, che conosciamo da sempre e in cui, però, non ci siamo mai sentiti a nostro agio, e quanto sia meraviglioso e inaspettato “sentire”, e tanto, in un mondo nuovo, che si può visitare a sprazzi, quasi come un sogno. Nuovo e più reale del reale, a volte. Concreto, quasi tangibile, che arriva a popolare le nostre notti e i nostri giorni, che arriva ad essere i nostri giorni e le nostre notti.

Domani, invece, parto. E vado dall’altra parte del mondo. E’ emozionante avere così tanto da scoprire. E’ emozionante sentirsi liberi di poterlo fare.