Haunters
Corea del Sud, Kim Min-suk, 2010, 114’
I superpoteri sono un vero fardello, non solo per chi li ha, ma anche per chi li mette in scena, perché è facile sfociare nella banalità quando si parla di uomini indistruttibili e cattivi che ti controllano con uno sguardo.
Kim Min-suk, invece, che ha definito questo suo primo lungometraggio “niente di cheâ€, ha fatto un ottimo lavoro, tratteggiando un antagonista molto cupo e un protagonista pacioso e goffo.
Tralasciando confitti manichei suoi massimi sistemi ed evitando di conferire al supereroe di turno la responsabilità di salvare il mondo (e la cheerleader), il film scansa la banalità e mostra tutta l’azzeccata sensibilità pop del regista/sceneggiatore.
Un film giovane, forse un po’ immaturo, ma sicuramente da vedere, anche solo per le due spalle comiche del protagonista e per le splendide coreografie di uomini-burattini, uno dei pochi elementi simbolici che sottolineano ancora di più la solitudine di una mente rovinata.
4 su 5 (e consigliato all’amico e collega Fabio Guaglione, che secondo me potrebbe apprezzare)