AlchemicoBlu è…

Questo è il mio spazio di scrittura creativa. Quello che scrivo è quello che sono, frammentato in molti piccoli pezzettini e contaminato dalle altre persone.

Posso scrivere racconti (tendenzialmente di genere fantastico, perché è dove mi trovo più a mio agio), sceneggiature (di piccoli cortometraggi, di film), riflessioni su videogiochi e critica videoludica in generale (la faccio dal lontano 2002, con una pausa in mezzo), i miei pareri su film o serie che vedo e che mi lasciano qualcosa, oppure racconto quello che faccio per lavoro nel cinema (progetti, festival, mercati, set).

Quello che non troverete qui sono recensioni a pagamento, polemiche gratuite, megalomania e potere o aggressività. Sono pratiche e atteggiamenti contrari al mio sistema di valori, che mi fanno stare male, che inquinano quello che sento e che soprattutto mi fanno perdere tempo. È anche il motivo, ad esempio, per cui non ci sono i “like” su questo sito. Perché se avete voglia di dirmi qualcosa, potete commentare sotto i post (che sono moderati), scrivermi e possiamo parlare come le persone civili. Io amo il confronto e la discussione, sono la base dell’evoluzione nella cultura. Però non mi piacciono i rapporti di potere e il modo inelegante con cui spesso vengono utilizzati per stabilire chi ha ragione in una discussione.

Sono stati proprio dei rapporti di potere malsani a farmi “scomparire” per molto tempo. Li ho subiti e ho fatto sì che mi annichilissero. Mi sembrava impossibile continuare a esporre la mia opinione senza pagarne amare conseguenze. Con il tempo, però, mi sono costruita una rete, un ecosistema di persone di cui mi fido, che mi sostiene, che mi supporta e che mi accetta. Non solo: che mi dà abbastanza sicurezza da tornare a espormi di nuovo, da farmi decidere di essere, in un certo senso, vulnerabile.
Magari, quando mi sentirò pronta, racconterò.

Questo è uno spazio di piccola libertà, dove la scrittura e, ancora di più, la creatività infettano tutto. Chissà, magari è questo l’antidoto per il caos.


Certo bisogna farne di strada
Da una ginnastica d’obbedienza
Fino ad un gesto molto più umano
Che ti dia il senso della violenza
Però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni

Nella mia ora di libertà
Fabrizio De Andrè