Marzo 27 2020

Giorno 18 – Intermezzo

Succede sempre così: va tutto bene finché fai quello che gli altri si aspettano. Fino a quando fingi. Ma quando cominci a dire la verità, le persone smettono di crederti, smettono di ascoltarti, smettono di leggerti, smettono. Smettono perché non credono a quello che dici, non credono a quello che vedi, che vivi, che sperimenti. Non credono a quello che senti. Io però so cosa mi sta succedendo e continuerò a raccontarlo, anche se non capisco perché stia accadendo a me, come sia possibile, oppure quale sia il grande “piano” alle spalle di tutto.

In questi due giorni non è successo molto, ma in realtà è successo tanto. Sono stata il più possibile con Leonardo, che mi ha chiesto di raccontargli tutto quello che è successo ancora e ancora. Allora gli ho letto gli articoli di questo blog, come i capitoli di una storia, e gli piacciono molto. È come se volesse impararli a memoria. Mi fa domande sui più minimi dettagli e ricorda ogni incoerenza o elemento di differenza. Lui è di ottimo umore, non sembra soffrire della situazione. Gioca moltissimo, guarda i cartoni, costruisce, smonta, lancia sassi in giardino, si arrampica sull’ulivo, è sempre carico di entusiasmo. Se mi vede triste o piangere, viene e mi abbraccia. Se mi spazientisco, lo capisce subito. Ogni tanto lo sgrido, perché non riesco a concentrarmi e lui non mi lascia in pace.

Leggiamo un sacco di libri, di iene africane, di draghi, di mutande di orsi bianchi. Adesso penso che tirerò fuori qualche libro “difficile”, tipo Peter Pan o Il Mago di Oz, e cominciamo a leggerlo a puntate il pomeriggio e la sera. Lo abbiamo già fatto con Pinocchio ed è stato un grande successo. Mi piacerebbe sapere cosa si ricorderà, se sta veramente bene o se semplicemente non capisco i suoi sentimenti. Io sono molto confusa: già la situazione è strana di per sé, siamo chiusi in casa senza scuola, senza sport, senza amici, senza famiglia allargata. Poi c’è questa storia del buco nel muro e delle porte, che sicuramente gli dà da pensare e – forse – lo preoccupata anche un po’, perché non capisce bene. Beh, cerco di essere onesta con lui e gli dico che anche io non capisco bene, ma che tutto sommato mi piace. Lui ridacchia.

A proposito di buco nel muro, oggi è anche arrivata la Seconda Chiave.

Ovviamente, sempre preceduta dallo stesso rumore che ormai conosciamo a memoria, ma che veramente non sappiamo identificare. La chiave sembra quella di una delle porte che abbiamo visto nel Primo Tunnel, una porta verde/azzurro chiara, con un vecchio chiavistello un po’ arrugginito.

Sembra folle, lo so, ma questa volta voglio portare con me anche Leo. Se qualcuno ha qualche obiezione, parli ora o taccia per sempre!

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