Aprile 1 2020

Giorni 23/24 – Bonus

Martedì è stata una giornata nel reale, e questo richiamo della realtà si è prolungato fino a mercoledì. Martedì siamo usciti di casa, abbiamo attraversato la strada e, rispettosi dei 200 metri di concessione, siamo arrivati al ruscello accanto a dove viviamo. Inoltre, a notte fonda, ci siamo dilettati in un labirinto ancora più misterioso di quello sotto la nostra casa: il sito dell’INPS!

Al mattino non è successo molto, tutti e tre siamo stati come sospesi, e molto, molto grati! Non so perché ma il concetto di “gratitudine” è un concetto strano, che mi evoca immaginari sacri e religiosi. Invece si può anche essere grati alla sorte, grati alle persone che abbiamo intorno, grati a noi stessi. Io mi sono sentita così. La giornata è passata tra avventure di pirati, pancake fatti in casa, videogiochi.

La notte c’è stato un momento-ilarità legato alla parte burocratica di questa vicenda, con il tentato accesso al portale dell’INPS per chiedere i contributi per le Partite IVA nell’emergenza del COVID-19. Ricordate che nel post del Giorno 0 vi ho detto che non avrei dato informazioni pratiche né ufficiali sulla pandemia? Ecco, lo ribadisco. Non lo farò.

Scrivo tutto questo solo per bullarmi del fatto che io sono riuscita a inviare la richiesta e voi no.

Dopo una chat infinita con i colleghi di lavoro che sembrava il countdown di capodanno, in cui ognuno ha dato il meglio di sé, i più hanno ceduto e sono andati a letto. Per me è stato divertente perché, con Giacomo e con mia sorella Giulia, abbiamo dato fondo a tutti gli insegnamenti di mio padre e siamo entrati nel sito dell’INPS praticamente alle tre di notte. Riuscendo nell’impresa di inviare la richiesta per suddetto bonus, mentre a quanto pare di giorno i server sono letteralmente presi d’assalto. Lo dico sempre io che la notte è il momento migliore per fare le cose. Ma anche essere nerd da tempi non sospetti è un enorme vantaggio. E mentre oggi tutti si accapigliano per capire cos’è il PIN INPS, lo SPID, la firma digitale, la posta certificata, su come si accede alle ricette elettroniche, ai registri elettronici, e a qualsiasi cosa “da remoto” la nostra civiltà ci metta a disposizione, noi lo sappiamo già.

Perché essere cittadini consapevoli significa sapere quando si può fare qualcosa senza muoversi di casa, e farlo veramente. Significa informarsi su come sfruttare gli strumenti che ci vengono messi a disposizione, anche se in modo poco chiaro e frammentato, a volte, e non passare il proprio tempo a lamentarsi che “c’è la coda in posta”, se quel servizio specifico potevi farlo benissimo da casa, senza proprio andarci, in posta. Persone che ancora ritirano la pensione in contanti: follia. Persone che non sanno cos’è l’identità digitale: follia. Persone che prenotano o ritirano gli esami medici di persona: follia. 

Non è che io sono un genio, non è che sono speciale: è solo questione di curiosità. Perché abbiamo una tessera sanitaria con un chip? Perché ci sono dei codici in fondo alle ricevute di esami che facciamo? Perché i nostri comuni hanno un sito web che nessuno di noi visita mai? La colpa è nostra, che non approfondiamo.

Certo, non è tutto così semplice. Nel caso specifico del bonus COVID-19, l’INPS o chi per essa ha diverse colpe, tra cui quella di aver diffuso informazioni allarmistiche (Click day? Non click day?) e di avere dei server e dei sistemi informatici chiaramente insufficienti a gestire non solo il traffico normale, ma anche quello abituale (il 50% delle mie visite sul portale INPS si concludono con un timeout). Queste sono colpe strutturali che difficilmente in Italia qualcuno paga. Gli unici a pagarla spesso sono i cittadini. Fa arrabbiare, sì. Ma se nel mentre noi non ci strutturiamo per usufruire di tutti i servizi che invece funzionano, beh allora parte della responsabilità è anche nostra.

Questa mattina ci siamo svegliati e abbiamo osservato con divertita curiosità la tempesta perfetta che si è scatenata sul portale dell’INPS: sito down, database scombinati, utenti che entravano nei profili altrui. In tutta questa serietàfaccio un plauso alla realtà, che è meglio della finzione, e ci ha regalato Luciano Vangone, assurto agli onori della cronaca perché evidentemente metà Italia ha visualizzato la sua pagina personale INPS: Luciano, sappi che mi dispiace per quello che ti è successo, ma ricorda che l’ironia sui social non è contro di te, ma con te, contro l’INPS. Sono sicura che riuscirai ad accedere ad ampie forme di compensazione per questa violazione della privacy senza precedenti. Altro che bonus di 600€, sei a posto per un po’!

E io? Avrò ottenuto il bonus? Non lo so. Lo scopriremo. E questo è un cliffhanger forse ancora più intenso di tutti quelli che vivo quotidianamente esplorando il tunnel sotto casa nostra.

Però è arrivato il momento di entrare nella Terza Porta con la chiave di ferro. Sembra essere una chiave che apre una porta pesante, che custodisce qualcosa di prezioso, o di pericoloso…

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